Koblenz a 360 gradi

In questi giorni è venuta a trovarmi la mia mamma. È la prima persona che viene a farmi visita da quando mi sono trasferita a Koblenz. Per cui sono stata impegnata. Ho avuto molte cose da fare e da preparare per rendere il più piacevole possibile il soggiorno di mamma qui in Germania.
In pratica, con la scusa del suo arrivo, ho girato Koblenz a 360 gradi! In lungo e in largo... insieme a lei sono stata dappertutto o quasi!!!
Per prima cosa, l'ho accompagnata in giro per vedere le attrazioni più turistiche della città, dal lungoReno al Deutsches Eck, dal Castello del Principe Elettore in stile neoclassico, residenza storica dell'imperatore Guglielmo, alle piazze del centro storico, passando per le chiese e i monumenti più interessanti. Per l'occasione siamo state pure al teatro comunale. Abbiamo scattato tantissime foto ricordo per immortalare l'emozione di ritrovarci insieme dopo tanto tempo. Ovviamente, senza trascurare i negozi, perché a noi piace comprare! Il tutto inframmezzato da varie soste nei Cafè, Biergärten, osterie e bistrò tipici per farle assaggiare le prelibatezze del posto. Così, le ho fatto mangiare un pasto tradizionale, a base di wurstel, patate fritte, crauti, insalata di patate, frittata di cipolle, Brezel e ottime torte saporite, alle mele, al formaggio e ai frutti di bosco. Insomma, ho cercato di farle fare una vera e propria full immersion nella quotidianità tedesca!
Girovagando fra i pittoreschi vicoli della città vecchia, abbiamo apprezzato le tipiche case a graticcio e abbiamo visitato praticamente tutte le chiese: la Chiesa di San Florin, la Liebfrauenkirche (la Chiesa di Nostra Signora), la Chiesa gesuita di San Giovanni Battista, la Chiesa dedicata al Cuore di Gesù (Herz Jesus) e la bellissima Basilica di St. Kastor.
Della Basilica di St Kastor ho già parlato in un precedente post, perciò oggi mi soffermero' su altre due chiese degne di nota. La Liebfrauenkirche, in pieno centro storico, risalente al V secolo, con le sue alte torri a guglia, che rappresenta uno dei simboli della città. Infatti, le sue guglie sono talmente preponderanti da essere facilmente visibili da lontano.

 

Di questo edificio di culto, mi è rimasto impresso il contrasto di colori dell'esterno. Quel rosso mattone del legno che risalta parecchio sul bianco latte dell'intonaco delle mura laterali e posteriori. Davvero un bel colpo d'occhio. Una caratteristica peculiare delle chiese in stile romanico tedesco appunto. All'interno, sono di un certo pregio, tra gli altri, il dipinto di San Nicola e il crocifisso ligneo del XIV sec. Una simpatica curiosità legata a questa chiesa è il fatto che ogni sera alle ore 22 una delle campane, chiamata "Barbara" suona in memoria della chiusura delle porte della città e del coprifuoco, che nell'antichità veniva ripetuto ogni giorno a quell'ora come un vero e proprio rituale locale. Quindi, se alle 22 , vi trovate a passare nei pressi della Chiesa di Nostra Signora, non meravigliatevi se sentirete le campane suonare, è una consuetudine cittadina.
Durante il nostro tour per le vie di Coblenza, alla scoperta di monumenti, curiosità e di luoghi caratteristici, non potevamo non soffermarci nella piazza dove è situata la Chiesa di St. Florin, sia per visitare la chiesa stessa sia per osservare l'originale orologio sul campanile del piazzale. Innanzitutto, la Chiesa romanica dedicata a St. Florin del XII secolo ha tre navate e un portale gotico, aggiunto in epoca successiva. La predetta chiesa oggi è evangelica. Bella la facciata. Dell'interno ho apprezzato le vetrate colorate raffiguranti momenti significativi della vita di Gesù. E da buona catanese, ho provato una certa emozione nel trovarvi in una nicchia un dipinto di Sant'Agata, la Santa patrona di Catania. Non mi sarei mai aspettata di trovarla qui a Koblenz, giusto giusto nella città dove mi sono da poco trasferita. È per me un segno di grande conforto!
Sul piazzale antistante la Chiesa di St. Florin si trova un campanile con un orologio. Probabilmente, se vi troverete a passare di lì vi sentirete un po' osservati, poiché proprio sotto l'orologio è raffigurato il volto di un uomo, i cui occhi, oscillando a destra e a sinistra, in continuazione, scrutano tutti i passanti e allo scoccare di ogni ora, il tipo fa pure la linguaccia!

Il motivo di questo bizzarro orologio lo conosce solo la gente del posto ed è piuttosto curioso. Pare che, durante il medioevo, un cavaliere venne ingiustamente accusato di brigantaggio e condannato a morte dai giudici di Koblenz senza un equo processo. Infatti, nonostante la carenza di prove, il cavaliere fu impiccato su quella piazza per una colpa da lui non commessa. E siccome, la leggenda narra che, prima di morire, quel cavaliere uscì la lingua di fuori e iniziò ad oscillare gli occhi per disprezzo e indignazione di fronte ad una condanna tanto ingiusta, fu costruito quell'orologio a futura memoria, per ricordare che anche la magistratura può commettere gravi errori. È una sorta di ammonimento per i giudici di ieri, oggi e domani. Io, da avvocato, sono rimasta molto impressionata da questo racconto. Sebbene, la rappresentazione sia piuttosto caricaturale, trasmette un messaggio molto serio e profondo per tutti gli uomini, specialmente per coloro che hanno la responsabilità di giudicare gli altri. Un insegnamento universalmente valido, codificato nel principio del giusto processo. Anche ai nostri giorni, purtroppo, a volte, assistiamo ad errori giudiziari eclatanti, perché, ahimè, nessun epoca e nessun Paese è immune dal rischio di "mala giustizia".

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