Una data da ricordare

Se ho una data da ricordare, questa è il 19 gennaio 2016. Giorno in cui è, ufficialmente, iniziata la nostra avventura in Germania. Per l'occasione, io e mio marito abbiamo deciso di festeggiare.

 Il primo anno da espatriati non si scorda mai. È l'anno zero. L'anno in cui è incominciata la nostra seconda vita.
Una bella cenetta a base di buon cibo italiano, una bottiglia di prosecco e il gioco è fatto. Brindiamo ai traguardi raggiunti e ai buoni propositi per il nuovo anno che è appena iniziato.

 Ripensando a tutto quello che ci è capitato in soli 12 mesi, il bilancio complessivo è indubbiamente positivo. La nuova casa si è rivelata perfetta, sotto tutti gli aspetti: ubicazione, vicinato, struttura interna ed esterna, comodità dei servizi, costi. Insomma, la nostra casa tedesca, malgrado l'assenza di ascensore e di parcheggio, è promossa a pieni voti. Il lavoro di mio marito, durante questo anno, si è ulteriormente consolidato, dando soddisfazioni al di sopra di ogni migliore previsione. Pertanto, anche sul fronte  lavoro non possiamo che essere soddisfatti.
Per quanto riguarda il resto, ammetto che non è stato facile lasciare l'Italia, ma posso testimoniare che espatriare non è poi cosi traumatico. Anzi, bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno perchè anche lontano da casa si puo' stare bene e pure meglio. L'importante è affrontare il cambiamento con lo spirito giusto. Cosa intendo? Uno spirito intraprendente, propositivo, ottimista e ben disposto verso gli altri e verso tutto ciò che appare estraneo a come siamo stati abituati noi. Le difficoltà, come l'ignoranza della lingua o la mancanza di amici, di primo acchitto scoraggiano ma piano piano, con il tempo, si superano. Gli ostacoli che inizialmente sembrano insormontabili, a distanza di tempo si ridimensionano. La mia testimonianza vuole essere di esempio per altri e soprattutto di incoraggiamento. All'inizio il tedesco mi sembrava impossibile, non capivo nulla, non sapevo da dove cominciare. Ma poi, mi sono presa di coraggio, mi sono iscritta a scuola e mi si è aperto un mondo! Anzi, per dire la verità, mi si è aperto il mondo intero: russi, polacchi, portoghesi, rumeni, bosniaci, siriani, afghani, irakeni sono i miei compagni di scuola e di avventura. Si perchè l'espatrio è un'avventura fantastica che apre orizzonti inaspettati. Apre la mente rendendola recettiva ad ogni tipo di esperienza. La conoscenza di persone provenienti da altre culture è una preziosa opportunità di crescita. Non capita a chiunque di stare a contatto con persone di cosi tante nazionalità tutte insieme! Ogni giorno è occasione per imparare non solo il tedesco ma anche altre culture, tradizioni, mentalità, storie personali che altrimenti avrei ignorato. Per me questa scuola è essenziale sia perchè mi sta veramente insegnando a leggere, scrivere e a parlare in tedesco, sia perchè rappresenta quella finestra sul mondo che finora tenevo chiusa, al riparo da tutto, con la convinzione che il mondo finisse là dove arrivavano le mie certezze.
Se i primi mesi non conoscevo nessuno o quasi, dopo un anno, ho conosciuto tante persone con cui mi confronto ogni giorno, mettendomi continuamente in discussione.
Ho legato particolarmente con una ragazza rumena che parla anche l'italiano. Con lei condivido le stesse paure e le stesse emozioni, percorrendo insieme le tappe della nostra integrazione. Avere un'amica con cui andare a bere un caffè, fare una passeggiata o studiare il tedesco non è una cosa da poco.
Un anno dopo, non posso che ringraziare il destino che ci ha colti di sorpresa riservandoci questo inaspettato espatrio. Buoni propositi per il nuovo anno? Imparare il tedesco sempre meglio. Per il resto? Spero solo di mantenere nel tempo lo stesso stupore e il medesimo entusiasmo che oggi mi contraddistinguono.

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