"Cu nesci arrinesci"

In Sicilia esiste il proverbio dialettale "cu nesci arrinesci", tradotto in italiano significa "chi esce riesce". Ossia, chi lascia la Sicilia in cerca di un futuro migliore, solitamente, lo trova lontano da casa.
La storia della Sicilia insegna che, dalla seconda metà dell'800, moltissimi miei conterranei, purtroppo, spinti dalla disperazione, hanno dovuto abbandonare la propria terra per sfuggire alla povertà. La maggior parte di queste persone hanno fatto fortuna in Canada, negli USA, in Argentina, in Australia e anche in Europa, specialmente in Germania. Quest'ultima non è l'Eldorado, ma nel corso degli anni, ha accolto tanti siciliani, dandogli un lavoro e una chance di rinascita.

Oggi, fortunatamente, la situazione degli emigranti siciliani è migliorata.
Non ci sono più il degrado, l'emarginazione e il razzismo del passato. I pregiudizi verso gli italiani in Germania credo che siano un retaggio ormai superato.
Sempre più giovani senza lavoro sono costretti ad emigrare ora come allora, però, oggi hanno, solitamente, un discreto background culturale, e trovano più facilmente un alloggio decoroso. Non vengono guardati male, dall'alto in basso, con snobbismo ma, al contrario, sono accolti volentieri, molto più di altri emigranti. Chiacchierando a tu per tu con i miei pochi conoscenti tedeschi, ho percepito uno stato d'animo leggermente preoccupato per i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto direttamente la Germania e per l'incertezza di non riuscire a gestire queste ultime ondate migratorie di massa.
Ma non voglio porre l'accento su questo, bensì, sul fatto che gli italiani in Germania godono di una buona reputazione. Siamo noti per essere dei grandi lavoratori, disposti a faticare senza sosta per sbarcare il lunario e mantenere la famiglia. Siamo, generalmente, abituati a lavorare tante ore e solitamente, offriamo delle competenze estremamente professionali. Gli italiani, malgrado i difetti che comunemente ci vengono attribuiti, a volte a torto a volte a ragione, siamo creativi e fantasiosi. Rispetto ai tedeschi, penso che noi siamo dotati di maggiore ingegno e riusciamo dal nulla a creare capolavori. Non a caso, gli italiani sono famosi nel mondo per le invenzioni più creative. L'Italia, si sa, è piena di cervelloni capaci di esportare ovunque la genialità tipica italiana. Recentemente, ho letto che i tedeschi apprezzano molto la capacità tutta italiana di problem solving, ossia l'attitudine a risolvere i problemi. In qualsiasi campo, l'italiano effettivamente sfodera le sue doti migliori, dimostrando di saper risolvere ogni situazione complicata che gli si presenti. Non è mica una cosa da poco! È un bel riconoscimento. Un motivo in più per essere fieri della nostra italianità.
Io parlo per esperienza personale, da quando vivo in Germania, vedo mio marito sereno e in via di realizzazione professionale. Cosa che in patria non accadeva. Lì mio marito non era messo nelle condizioni per poter dare il meglio di sé. Anche se io ho dovuto, momentaneamente, mettere da parte la mia professionalità per studiare il tedesco, sono felice nel vedere mio marito soddisfatto e appagato. Certo, anche qui ci sono alti e bassi, non sono tutte rose e fiori, però al momento siamo contenti della scelta che abbiamo preso di lasciare l'Italia. È ancora presto per dire che nel nostro caso "siamo usciti e riusciti", ma sicuramente qui siamo riusciti a ritrovare la serenità che avevamo perso nel nostro Paese. Adesso i tempi non sono maturi, solo dopo molti anni potremo tirare le somme e fare un bilancio complessivo del nostro espatrio. Comunque, stando alle statistiche in circolazione, la stragrande maggioranza degli emigranti, una volta usciti dal proprio Paese, non desiderano più ritornare in Patria. Vorrà pur dire qualcosa! È un chiaro segnale che all'estero non si sta poi così male. Chissà se anche per noi sarà così, non lo so, non ci resta che aspettare e vedere... Lo scopriremo solo vivendo!!!

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