Il mio Ferragosto a Koblenz

Oggi è Ferragosto, ossia la festa dell'Assunta in cielo, in Italia molto sentita e festeggiata, mentre qui in Germania non è una festa religiosa nazionale. Infatti, negozi e uffici sono aperti regolarmente. 
Pertanto, dato che mio marito lavora, io decido di fare un giro per Koblenz, questa volta, però, un giro un po' diverso dal solito, alla scoperta della spiritualità e delle chiese della città. 
La Germania è una nazione secolarizzata, dove la popolazione che si professa religiosa è per lo più di religione cristiana protestante. A Koblenz, invece, la religione più seguita è quella cristiana cattolica. 
Qui, a Koblenz, ci sono tante belle chiese cristiane. Per cui mi metto in cammino, in una specie di "pellegrinaggio" fra i luoghi di culto della città.
La prima chiesa che decido di visitare è la bellissima Basilica di St.Kastor, risalente al XII secolo, in stile romanico tedesco.


Quest'ultima è la chiesa più antica di Koblenz, per questo decido di iniziare da essa. E secondo me, è anche la più bella ed interessante dal punto di vista storico ed artistico e non solo. La sua ubicazione è notevole, dato che si trova proprio al Deutsches Eck (il c.d. "Angolo tedesco" dove confluiscono i fiumi Reno e Mosella).
Oltre alla posizione, effettivamente molto bella, la Basilica dedicata a San Castore si fa ricordare ed apprezzare non solo per la sua rara facciata a doppia torre, con al centro in una nicchia la statua di San Castore, le due guglie, i due campanili, ma anche per il suo bellissimo giardino circostante. È piacevole passeggiare nel giardino che circonda la Basilica, fermarsi a sedere su una delle panchine per rilassarsi un po' o a pregare o a meditare, circondati dal verde di piante, alberi, aiuole curatissime piene di fiori profumati. Anche il fruscio delle foglie e lo scroscio dell'acqua che sgorga dalle molteplici fontanelle presenti, concilia il benessere e il relax generale. Ecco come ho trascorso il mio Ferragosto a Koblenz! È stato rigenerante sia per il corpo che per lo spirito. E già, perché sono entrata anche dentro ad ammirare le tre navate, due laterali e una centrale, l'abside, il coro (che si vede anche dal giardino esterno) il transetto, l'altare maggiore, le statue, il crocifisso bronzeo, le tombe degli arcivescovi e principi elettori di Treviri: Kuno von Falkenstein e Werner von Königstein, i dipinti pregiati tra cui spicca per bellezza e valore spirituale il dipinto della Santissima Trinità sull'abside. Sono tutti tesori preziosi contenuti in questa prestigiosa oasi di pace, di storia, di arte e di bellezza.
È così che scopro che la Basilica è dedicata al Santo Patrono di Coblenza: San Castore di Karden, missionario ed eremita aquitano, vissuto nel 400 circa, operante nella zona della Mosella. La sua festa si celebra il 13 febbraio. Alcune reliquie del Santo sono rimaste a Karden, sua città natale, ma la maggior parte di esse, tra cui anche il capo, sono custodite nella Basilica di Koblenz.  La Basilica fu fatta edificare dal Vescovo di Treviri e pare che fu proprio al suo interno che vennero ospitati i negoziati che portarono alla stipulazione del Trattato di Verdun, con cui venne spartito l'Impero Carolingio fra i tre figli di Ludovico Il Pio. Per questo motivo, dico che è un luogo ad elevato impatto culturale, perché qui tutto è storia, la storia reale della nostra cara e vecchia Europa!
Nell'assistere alla celebrazione eucaristica, ho avuto modo di notare come sia differente da quella che si svolge nelle chiese italiane. Nonostante il rito sia lo stesso, qui la messa è quasi tutta cantata con canti rigorosamente gregoriani, accompagnati da un organo magistralmente suonato. Una bella differenza con i canti delle nostre chiese! Qui l'atmosfera è molto più suggestiva ed austera. All'ingresso della chiesa ci sono i libri con i canti, che ciascuno prende per la cerimonia e alla fine ripone ordinatamente al loro posto. Non esistono foglietti svolazzanti stampati per l'occorrenza. Qui si risparmia carta e stampa! Poi, vi sono dei monitor su cui compare il numero del canto e tutti in piedi cantano armoniosamente. L'omelia viene fatta solo durante la messa domenicale e le offerte vengono raccolte con un cestino fatto passare tra i banchi direttamente. A parte queste differenze per il resto non ho notato altre peculiarità.
Prossimamente, visitero' anche la altre chiese, cattoliche e non, per curiosità verso ciò che non conosco ancora, per accrescere il mio bagaglio culturale, per scrivere e raccontare frammenti di vita quotidiana attraverso itinerari storici e artistici, affinchè il mio percorso di integrazione sia il più completo possibile.

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