Casa dolce casa

Trovare casa in Germania non è stato affatto facile, almeno per noi. Il problema maggiore è stato il cane. Strano ma vero, visto che i tedeschi sono animalisti e la maggior parte di essi possiede un animale domestico. Eppure, noi abbiamo trovato difficoltà proprio per questo motivo, sebbene il nostro cane sia un bassotto tedesco, nero focato, maschio di 5 anni. Quindi un cane di razza piccola, di circa 10 kg di peso, ormai adulto e pertanto abituato a fare i bisogni fuori casa. Nonostante ciò, il nostro caro amico a quattro zampe, assolutamente sano, vaccinato, con tanto di passaporto europeo, valido per l'espatrio, non era il benvenuto nelle case in affitto tedesche. Insomma, noi abbiamo sudato 6 mesi prima di avere le chiavi della nostra casa tedesca. Mio marito si è occupato di cercare la casa, perché io ero ancora in Italia, impegnata a chiudere i miei ultimi affari di lavoro.


Appena arrivato in Germania mio marito abitava in una casa trovata dal suo datore di lavoro, che molto gentilmente si preoccupò di tutto, anche perché mio marito non parlava tedesco e non avrebbe saputo come fare. Quella casa era una graziosissima mansarda monolocale, vicino al centro di Koblenz e a poche centinaia di metri dal suo posto di lavoro. Per nove mesi lui ha abitato là da solo ed io per due volte sono salita a trovarlo. Per mesi, siamo stati lontano. Non è stato facile stare separati contro la nostra volontà. Ma, d'altronde, il regolamento condominiale parlava chiaro: vietato animali, per cui il nostro cane non poteva rimanere e io dovetti ritornare la seconda volta senza di esso. Così, abbiamo iniziato a cercare un appartamento più grande, vuoto, che accettasse il cane e preferibilmente vicino al centro.
Per prima cosa, abbiamo ingaggiato un'agenzia immobiliare e abbiamo cominciato a girare, guardare gli annunci su internet e sui giornali, dopo tanti no, alla fine con l'aiuto provvidenziale del datore di lavoro di mio marito e di altre persone splendide che si sono messe a disposizione per darci una mano d'aiuto, siamo riusciti a trovare la nostra casa a misura di bassotto! Senza l'aiuto di queste persone non ce l'avremmo mai fatta. Infatti, all'inizio è fondamentale rivolgersi agli italiani già insediati da anni, che conoscono il territorio, parlano bene il tedesco e sanno come muoversi in questi casi. Noi, fortunatamente, qui abbiamo sempre incontrato connazionali estremamente gentili e disponibili, probabilmente perché essendoci già passati, sono solidali e ben disposti verso i nuovi arrivati. Integrarsi non è semplice quando non si conosce la lingua, però bisogna fidarsi degli altri ed affidarsi a coloro che hanno più esperienza. Credo che l'aspetto più bello del mio espatriare è stato ritrovare la fiducia negli altri. Già, perché quando sei a casa non te ne rendi conto, dai tutto per scontato, ti fidi poco e tendi a fare affidamento solo su te stesso, sui parenti più stretti e sulla cerchia di amici fidati. È raro dare confidenza agli estranei e soprattutto contare su di essi per affari personali. In patria, il più delle volte, ciascuno è "homo homini lupus". Invece, quando si espatria cambia completamente tutto, sai che tu da solo non puoi fare un granché e sei costretto a fidarti degli altri e qui scopri che esistono persone altruiste pronte ad aiutarti senza avere nulla in cambio, solo perché sei italiano come loro! Che meraviglia, all'estero tra italiani c'è solidarietà gratuita, c'è comprensione, c'è rispetto reciproco! Infatti, oltre confine siamo tutti italiani, senza differenze fra meridionali e settentrionali, nessuna discriminazione. Spero che anch' io un giorno potrò ricambiare il favore ed essere utile ad altri connazionali in erba!
Anche questo è il bello di espatriare, e comunque, malgrado la fatica e la lunga ricerca, alla fine la nostra "casa dolce casa" l'abbiamo trovata ed è bellissima, spaziosa, luminosa, accogliente come l'avevamo tanto desiderata.

Commenti

Post più popolari