Lo zio Paperone d'Europa

Chi è lo zio Paperone d'Europa? Lo Stato Tedesco, naturalmente!
La Repubblica federale tedesca è la nazione più ricca d'Europa e la sua ricchezza è in continuo aumento.
Nel primo trimestre di quest'anno, il PIL, cioè il Prodotto interno lordo, è cresciuto dello 0,7%, al di sopra di ogni aspettativa, il doppio dello stesso periodo nell'anno precedente. Nell'Eurozona, la Germania è la nazione che è cresciuta maggiormente. La sua economia è la più stabile ed affidabile d'Europa, la disoccupazione è ai minimi storici.
Tale crescita è dovuta all'incremento di domanda interna, piuttosto che all'export. Sono aumentati i consumi delle famiglie e gli investimenti, specie nel settore dell'edilizia. I consumi crescono grazie agli aumenti salariali dei lavoratori. L'inflazione bassissima, i tassi d'interesse pari a zero e il calo dei prezzi dell'energia sono i fattori più favorevoli per la crescita economica di un Paese e tutto questo in Germania è reale.

Insomma, siamo su una nave sicura, cosa che non si può dire, in questo periodo, dell'Italia. Purtroppo, lo stivale non naviga in buone acque, ultimamente il mare è troppo agitato e si rischia il naufragio, se non si cambia rotta.
Comunque, per una proficua gestione dell'immigrazione, il governo italiano potrebbe prendere esempio da quella volpe della Merkel, la quale ha accolto quasi un milione di rifugiati, non tanto per motivi umanitari ma quanto per incrementare la manodopera del settore manifatturiero (il settore più importante del Paese) e per rinvigorire gli investimenti nell'edilizia pubblica (grazie alla costruzione di alloggi e strutture d'accoglienza).
Ma, se in Italia non c'è lavoro per noi italiani, costretti ad espatriare per lavorare, figuriamoci per gli immigrati!
Qui in Germania, invece, l'occupazione è da record e questo dato positivo consente alla nazione tedesca di godere di ottima salute. Si, perché, quando un Paese riesce ad assicurare un impiego a tutti i suoi cittadini, crea benessere, pace sociale, appagamento e soddisfazione collettiva.
 Il lavoro è un diritto sacrosanto, imprescindibile ed irrinunciabile.
Uno Stato che non riesce a dare lavoro ai suoi cittadini, è uno Stato malato, che, presto o tardi, è destinato al collasso!

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